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INTERVISTA ALLA WEDDING REPORTER ALESSIA GATTA.

  • Seui B.
  • 14 ott 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Abbiamo visto i suoi scatti per il matrimonio di Lalla&Filo e oggi proviamo a scoprire un po' di più chi si nasconde dietro l'obiettivo. L'intervista alla fotografa Alessia Gatta.

- Come hai deciso di diventare una fotografa di matrimoni?

Mmmmmm.... se aspetti un risposta romantica non arriverà . In realtà non credo di averlo deciso, solo la mia vita si è incanalata verso quella direzione. Ricordo, arrivavo dai villaggi turistici e in quel periodo iniziai a convivere .

Credo sia stata la scelta più comoda per smettere di sparire mesi, anche se, in realtà, non so quanto abbia funzionato.

- Negli ultimi anni le foto dei matrimoni si sono evolute. Ora si parla di reportage di matrimoni, ma cosa significa realmente, essere un REPORTER di matrimoni?

Ahia....Tocchi un tasto dolente! Dire queste cose mi costerà qualche saluto in meno.

Non servono studi, non serve la macchina all'ultima moda o quella con più megapixel in assoluto, ( anche se aiutano ) serve cuore e servono gli occhi , se ce li hai buon per te , in caso contrario ci puoi stare una vita a tentare di assomigliare a .... ma non riuscirci mai.

COGLIERE L'ATTIMO, non è una cosa che s‘impara, chiedi a Bresson. Lui di scuole non ne ha fatte, non sapeva la differenza tra un'ottica a e un 'altra quando ha iniziato, ma aveva una notevole capacità di reazione e sensibilità, è tutto lì il segreto.

- Qual è lo stile che più ti piace adottare per le tue foto? Ci sono trattamenti fotografici particolari che prediligi piuttosto che altri?

Uno stile non saprei, diciamo che vado molto in base a ciò che mi trasmette la scena, la situazione, il clima di quel giorno. Io inscatolo una serie di emozioni che si svolgono durante l'evento, non mi piacciono le scene standard, la sposa sul letto col bouquet o dietro la finestra, (anche se ammetto l'ho fatto , sia per conto terzi o semplicemente perché mi è stato richiesto). Io prediligo la realtà alla costruzione, anche se, a volte, è essenziale poter far sposare soggetti in direzione luce, o chiedere di non coprire la scena, ecco piccoli accorgimenti, ma comunque sempre la realtà.

C'è un pensiero che faccio sempre.... e se fossi io quella sposa?

In base a questo, elleboro gli scatti.

Piccole sistemate a luci e colori e via.... Gli sposi sono già bellissimi quel giorno, perché snaturarli ?

- Cosa cattura maggiormente la tua attenzione in uno scatto?

La mia attenzione... oddio, qui tiri fuori la mia parte voyeuristica .

Dipende; se mi sento libera e mi piace ciò che vedo, provo a cambiare punto di vista, non mi fermo, mi abbasso, mi alzo, giro attorno al soggetto, e quando trovo il dettaglio Click!

È una cosa emotiva, difficile decifrarla.

- Quali sono secondo te le foto che proprio non possono mancare in un album matrimoniale?

In realtà credo fortemente nel racconto. Non ci sono immagini che NON possono mancare, è essenziale un racconto e soprattutto io prediligerei l'impatto emotivo di uno scatto.

- Ti sei mai emozionata ad un matrimonio per il quale hai fatto da reporter?

MI SONO MAI EMOZIONATA?????? Piango come una bambina !!!!!!

Si, c'è stato un periodo della mia vita molto emotivo, in cui a tratti mi commuovevo a tutti i matrimoni, ma emozione vera da non riuscire a scattare perché mi si riempivano gli occhi e non riuscivo più a vedere , è stato il matrimonio di una delle mie migliori amiche. Quando ho visto suo padre che non riusciva a portarla all'altare perché piangeva a dirotto, ecco da li, ho iniziato a non riuscire più a contenermi, ed è durato fino alla fine .( del matrimonio intendo ) UNA VALLE DI LACRIME INSOMMA. Fortunatamente avevo un valido aiuto con me che ha saputo far fronte alla mia difficoltà.

- I matrimoni che più ti piace fotografare?

In assoluto quelli strani. Ho la passione per il Freaks , e questo non solo nei matrimoni, nel reportage in genere.

Adoro quei momenti diversi dal solito, quelle situazioni in cui prevale la festa al sacramento. Quelli sono veri e proprio reportage , senza nessuna costruzione , una posa, un sorriso forzato, quelli che mi lasciano libera di esprimermi e mi dicono senti ... ci fidiamo di te. Fai tutto ciò che ritieni utile ma non chiederci pose o foto all'altare o altro.

L'ultima risposta alla domanda che non mi hai fatto è : Sì! Adoro fotografare matrimoni, soprattutto quando sono sentiti.

Ho sempre avuto mille possibilità, come fotoreporter ho raccontato storie di ogni tipo, ma non mi vergogno affatto di ciò che faccio ora. Lo trovo difficile e nel contempo stimolante .

Perchè fotografare un matrimonio è difficilissimo.

Se sei in grado di fare un matrimonio, sai fare quasi tutto in campo fotografico. Nella giornata del matrimonio cambi scena di continuo, passi dallo still life alla foto glamour da copertina, alla foto in notturna , al reportage, al flash, la festa, le luci ... sei continuamente messo alla prova ed è faticosissimo. Sono dalle 12 alle 15 ore di lavoro quel giorno e una serie di giorni successivi per scelta foto , post-produzione e impaginato album. Perciò il mio consiglio è di non risparmiare sul fotografo perché il giorno del vostro matrimonio non lo rivivrete, quindi buttatevi nella ricerca di un professionista che faccia al caso vostro.

Seui B.

 
 
 

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